FINE AI RIMPIANTI, E BUONA LINGUACCIA D'INIZIO

Dopo aver lavorato in banca per anni, Bronnie decise, per un periodo della sua vita, di accompagnare i malati in fin di vita al traguardo finale, o iniziale a seconda del versante dal quale lo si guardi.

Dei suoi incontri mi ha colpito quello con Rosemary, una ex dirigente di una multinazionale che “aveva scalato la piramide aziendale fino ai livelli più alti molto prima che le donne occupassero questo tipo di posizione nel mondo del lavoro” racconta.

L’infelice matrimonio che la giovanissima Rosemary si era lasciata alle spalle le aveva indurito cuore e mente, trasformandola in una donna arrivista dal fare intimidatorio.

Adesso che la fine del viaggio stava arrivando, Rosemary, spaventata e sola, continuava ad attaccarsi tenacemente al suo fare dispotico facendo programmi per il futuro e respingendo chiunque le si avvicinasse.

“Non sopporto che tu sia sempre felice e che canti continuamente” disse un mattino a Bronnie.

“Non le risposi a parole ma mi limitai a guardarla, poi feci una giravolta, le mostrai la lingua e uscii dalla stanza ridendo.

La cosa le piacque molto perché, quando rientrai poco dopo, sorrideva maliziosamente e con accettazione”.

Un giorno la fatidica domanda “Perché sei felice?” arrivò e Bronnie, alla quale la vita non aveva risparmiato nulla, nemmeno la malattia, rispose: “Perché la felicità è una scelta e cerco di farla tutti i giorni.

Ci sono momenti in cui non riesco. Proprio come te, anche io ho avuto una vita difficile (…) però, invece che rimuginare su cosa è andato storto e su quanta fatica ho fatto, cerco il più possibile di trovare la gioia in ogni giorno e di apprezzare il presente. Siamo liberi di scegliere su cosa concentrarci.

Io cerco di scegliere cose positive, come conoscerti, fare un lavoro che mi piace, non essere sotto pressione perché devo raggiungere un certo fatturato, e sono grata della mia salute e di ogni giorno che mi viene dato”.

Anche Bronnie, come tutti, a volte era triste ma, quando succedeva, osservava e accettava questa condizione convinta che anche i periodi duri fossero portatori di doni e che la gioia la stesse già aspettando dall’altro lato del tunnel.

Dalle testimonianze dei bilanci esistenziali narrati nel libro ‘Vorrei averlo fatto’ di Bronnie Ware, emergono principalmente 5 pentimenti:

“Vorrei non aver lavorato così tanto”,

“Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti”,

“Vorrei essere rimasto in contatto con i miei amici”,

“Vorrei avere avuto il coraggio di vivere una vita fedele ai miei principi e non quella che gli altri si appettavano da me”,

“Vorrei aver permesso a me stesso di essere più felice”. 

Sabato 31 dicembre 2022. Se stiamo leggendo è perché per noi non è ancora troppo tardi per decidere di accettare il poco che c’è o il tanto che ci distrae, la salute o la malattia, la solitudine o la mancanza di spazio personale.

Osserviamo ad uno ad uno i 5 rammarichi e lasciamoli emergere dentro di noi senza paura poi (e qui veniamo al punto cruciale) regaliamoci una bella linguaccia e una risata. Il resto verrà da sé. 

Buona fine ai rimpianti!

Buon inizio alla scelta di essere felici! Con quello che c’è.

AUDIO ARTICOLO

{youtube}TbRj5gtYHoU{/youtube} 

 

 

 ACQUISTA LA RACCOLTA COMPLETA
DEGLI ARTICOLI 2020-2021 LINK

#31dicembre2022
#GiornaleDiBrescia


LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI