SIAMO STANCHI DI SPEGNERCI OGNI GIORNO DI PIÚ?
«Il bosco è democratico, accetta tutti - dice l’artista di Land Art Fabio Racheli - È sensibile con i sensibili e freddo con i cuori freddi. Ti restituisce ciò che hai dentro e fa da specchio alla tua anima».
Queste parole mi toccano nel profondo mentre, alle pendici del Maniva, ci inoltriamo nel bosco in compagnia di alcuni ragazzi speciali della cooperativa sociale l’Aquilone di Gardone Val Trompia.
In mano abbiamo un rastrello e una pala per completare l’imponente opera che resterà nella conca che l’ha vista nascere.
«Suggerisco loro di guardarsi intorno e di lasciarsi andare - mi racconta l’artista - Trascorriamo ore in assoluto silenzio, la risposta è immediata, la concentrazione massima, il vuoto colmo non lascia spazio alle parole.
Il bosco riconosce gli umili di cuore, i fragili e, come una madre premurosa, li accoglie con carezze e parole gentili. Il mondo degli umani discrimina, la natura abbraccia le anime speciali e fa festa con loro».
Seduta sull’erba fra pezze candide di neve che ancora arredano il bosco, mi godo la sinfonia del ruscello che gorgoglia abbracciato da enormi radici mentre i ragazzi, guidati da Fabio, compongono un mosaico di arte naturale a forma di spirale.
Osservandoli penso a come per essere unici sia indispensabile essere diversi e a come la società, invece di rispettare la diversità difendendo così la libertà di ognuno di noi, cerchi di uniformarci omologando gli orizzonti della nostra fantasia.
Siamo venuti in questo bosco perché il tema della diversità, unito a quello dell’operosità tipica della valle, sono alla base del progetto affidato dal Comune di Gardone V.T. all’artista valtrumplino affinché,
attraverso la riqualifica di una vecchia fontana in disuso,
ci faccia riflettere «sul fragile equilibrio fra uomo e natura mettendo in risalto la relazione fra i magnifici boschi della valle, purtroppo sconosciuti ai più - spiega Racheli - e il tessuto produttivo e sociale.
Attraverso un dialogo costruttivo la natura, oltre a curare le nostre fragilità, ci mostra come ciò che in apparenza appare contrastante possa, mescolandosi, creare un tutt’uno armonico».
La fontana degradata tornerà in modo insolito a sprizzare rinascita trasformando lo squallore in stupore e regalando profondi spunti di riflessione a chi la osserverà e, aiutato dai codici QR, ascolterà. L’inaugurazione è prevista per sabato 6 aprile alle ore 11.30 a Gardone V.T. complesso “I Portici”.
D’altronde Pasqua significa “passare oltre”, oltre l’abbrutimento di luoghi desolati convertiti in oasi di stupore, oltre i pensieri limitanti che ci degradano dentro, oltre il dito puntato sulle diversità. Soprattutto oltre la morte.
E noi? Riusciamo a vederle le nostre zone di disfacimento personale e le piccole morti quotidiane che meritano di risorgere a vita nuova? Non siamo ancora stanchi di spegnerci ogni giorno di più?
Stanotte ognuno di noi potrà vegliare per scegliere di oltrepassare la paura delle paure trasformando “il giorno che temiamo come ultimo, nel nostro compleanno per l’eternità (Seneca)”.
E Pasqua sia! Di fontane sprizzanti rinascita, di ombre interiori annientate dalla luce. Di cuori ebbri di gioia.
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