ARRENDERSI A QUEL CHE COMUNQUE ARRIVA

L’ho incontrata all’ombra di una quercia spogliata di tutte le foglie e pronta a rinascere, Anna. La sua voce sottile mi ha raccontato una storia. A volte fra sconosciuti le parole scivolano più facilmente e sorprendono per le intimità che svelano.

«Non l’ho mai fatto, sai, di starmene ai piedi di un albero senza fare niente - ha esordito Anna - Non faceva per me, non ne avevo il tempo. Avevo obiettivi da raggiungere, aerei da prendere, amici da frequentare e un lavoro impegnativo.

Ero super organizzata, tutto si incastrava e, solo adesso che osservo il film, mi accorgo di aver viaggiato a bordo di un treno dall’interno del quale vedevo il tempo correre, mentre io restavo ferma nello stesso punto, il punto di chi, nel tentativo di controllare la propria vita, non la vive.

Mentre la galoppata con i paraocchi procedeva, capitava che mia nonna mi dicesse: “Pensa di meno e affidati di più, dì semplicemente ‘Sia fatta la Tua Volontà’”, ma erano litanie d’altri tempi che, oltre a non comprendere, evocavano in me una quotidianità piatta con il rischio di un gran finale in croce.

E poi la vita era mia, come miei erano i sogni da realizzare e quel che contava era la mia determinazione fatta di responsabilità, attenzione verso il prossimo e sana spensieratezza».

Nella vita di Anna tutto funzionò a ritmo serrato fino all’alba di un giovedì; quel giorno la donna stava procedendo a bordo del vagone che conteneva tutti i suoi programmi, senza porsi troppe domande sulla destinazione finale del convoglio, quando l’ultima fermata la sorprese con una violenta inchiodata e lei si ritrovò sbalzata a terra, rotta fuori e dentro, piena di botte e senza più paraocchi addosso. Fine corsa.

Rimase a lungo stordita e addolorata a curarsi le ferite, poi transitò nel tunnel della rabbia, infine smise di ribellarsi e, in quel momento, sorrise.

Non aveva dimenticato né risolto alcunché ma, di colpo, aveva smesso di combattere-condurre-controllare e, per un infinito istante, si era ritrovata a contemplare con sguardo fermo la realtà, e ad accettarla.

Scoprì anni dopo di aver fatto esperienza del “qui e ora” sfiorando altresì la grazia del «Sia fatta la Tua volontà» predicata dall’amata nonnina, e guardò con tenerezza la sua armatura da condottiera che, per timore di croci e vita piatta, le aveva per anni impedito di abbandonarsi fiduciosa alla Volontà della Vita, che porta sempre e solo amore.

Anna oggi continua a lavorare e a seguire i suoi interessi, ma con una diversa modalità; si è arresa a quel che comunque arriva, non si identifica né con i successi, né con i fallimenti, ma tratta entrambi come semplici accadimenti protagonisti del tempo presente.

Non regala più energie ai rancori passati e alle incertezze future e, ogni tanto, si sdraia sull’erba e lascia che i colori del cielo si fondino con quelli della terra, nell’inseparabile anelito della Vita di mostrarle che le volontà personali sono solo travestimenti, mentre la reale Volontà è una sola e la si riconosce perché contiene la ricetta della gioia.

Il risultato della rinascita primaverile di Anna è la pace che la pervade e che si respira accanto al suo immenso sguardo azzurro, chiarificato dalla vita.

 
#10aprile2021
#GiornaleDiBrescia


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Ringrazio la psicologa salodiana Luisa Poli per il suo appassionato ringraziamento.

 
Lettera al Direttore del Giornale di Brescia 18.4.21

CON LE PAROLE DI BIANCA IN CASA ENTRA ANCHE LA BELLEZZA DELLA VITA

La ringrazio per aver incluso nel suo giornale la rubrica “La Bellezza nel quotidiano” di Bianca Brotto che ogni settimana ci porta in casa la Bellezza della parola e della vita.
 
Mai come in questo periodo storico la comunità ha bisogno di ritrovare fonti interiori di fiducia, speranza e serenità.

In quanto psicologa riconosco l’utilità e la necessità di comunicare emozioni e di ispirare le persone attraverso immagini, intuizioni, racconti e, personalmente, ritrovo ogni settimana spunti di questo genere negli scritti di Bianca Brotto.
 
In particolare nel leggere il pezzo di sabato scorso “Arrendersi a quel che comunque arriva”, una strana bellezza è arrivata al mio cuore: la Bellezza della Verità.
 
 
Questa Bellezza ha sfiorato il mio volto con delicatezza e l’ha girato nella direzione in cui avrei da sempre dovuto andare, se solo l’avessi scelto.
 
Ma io non sceglievo, Direttore, non sceglievo per paura e, così facendo, mi condannavo ad una vita colma di paura.
 
Poi ho letto la storia di Anna e qualcosa è esploso dentro di me facendomi, forse, arrivare al magico punto di “fine corsa”.
 
Nel leggere l’articolo, infatti, il mio treno ha subito un brusco arresto e tutto d’un tratto mi sono accorta di aver sprecato tempo prezioso di vita, di aver rinunciato a tanto amore e di essermi crogiolata per anni nella gioia inespressa.
 
Ho poi osservato ciò che mi aveva reso “viva” e “felice” e che avevo perso, ho chiaramente visto gli errori commessi e, finalmente, li ho accettati con la resa onorevole e incondizionata del guerriero che ha dato tutto se stesso.
 
Spero un giorno di riuscire ad arrivare dov’è arrivata Anna affinché il dolore vivo e pungente che, talvolta, ancora riesce a togliermi il respiro, possa rappresentare il mio più grande alleato per una vera rinascita.
 
Grazie ancora Direttore, il suo giornale è una preziosa fabbrica di parole che, quando scritte per mano di persone come Bianca Brotto che affidano la propria penna ad un volere superiore, toccano in profondità i cuori di chi le legge.

Luisa Poli
Salò