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SOLO CHI TI AMA TI AIUTA A SPICCARE IL VOLO
Lei è la dimostrazione di come i sogni possano realizzarsi ad ogni età. Non solo.
Lei ci mostra come il giorno del suo e nostro sprofondare nel baratro del dolore, non sia unicamente la fine di qualcosa, ma anche e soprattutto l’inizio di un nuovo viaggio.
Lei si chiama Mariafelicia e la discesa nell’abisso delle sue fragilità, l’ha guidata alla scoperta di uno scrigno colmo di talenti che giaceva smarrito sul fondale oceanico del suo cuore.
Incontro la sua simpatia partenopea sulle Dolomiti e, fra battute e spontanea comicità, percepisco in lei la lucentezza propria di chi ha trovato qualcosa di grande, un sorta di perla preziosa che non ha niente a che vedere con gli incredibili traguardi raggiunti nelle immersioni in apnea,
ma con il suo essere diventata un tutt’uno con il mare; mentre, infatti, in superficie c’è chi ad ogni tuffo la giudica una madre dissennata, sott’acqua il mistero della vita le viene svelato conducendola, metro dopo metro, all’incontro con le profondità di sé.
Mariafelicia non avrebbe scoperto nulla di tutto questo se, a 39 anni, non si fosse trovata sbalzata da una vita totalmente dedita all’accudimento familiare, alla separazione fatta, all’improvviso, di giorni vuoti.
È stato quel silenzio assordante che trasudava dalle pareti di casa a farle incontrare l’Horror vacui (il terrore del vuoto) e a porla di fronte alla nudità del puro esistere.
Da lì a scoprire il suo dono, il passo è stato breve; è stato sufficiente accettare l’invito del fratello a partecipare ad un corso di apnea, per liberare il flusso vitale che, con naturalezza,
l'ha portata a 45 metri di profondità al primo allenamento, poi al primato italiano, infine al record mondiale di -115 metri tagliato alla soglia dei 48 anni.
«“Sei cambiata" di solito non è un complimento - scrive nella sua straordinaria autobiografia “Il risveglio di Partenope" - Come se cambiare fosse sempre negativo.
Eppure vuole dire abbracciare la novità, variare punto di vista, crescere. A volte persino evolversi. Rimanere uguali, invece, significa chiudere le porte al nuovo. Significa condannarsi ad un futuro identico al presente».
Questa è Mariafelicia Carraturo, la donna italiana più adulta ad avere mai omologato un primato del mondo, un’anima splendente che devolve il ricavato delle vendite del suo libro alle associazioni sportive giovanili dei quartieri più disagiati di Napoli «perché - dice - tutti i ragazzi possano inseguire i loro sogni e, realizzando se stessi, essere felici (…)
Lo sport ci cambia, ci rende forti e migliori, ci fa accettare i momenti negativi, preparandoci a rialzarci ogni volta che cadiamo, e ad essere più potenti e grandi di prima».
Mariafelicia, con la sua testimonianza, sembra incidere la carta quando scrive: «La vita è un’esplorazione senza meta. Non esiste alcun traguardo. Nel tempo che ti è dato da vivere, vivi!»
Osservo il sorriso che illumina il suo volto e mi lascio riempire dalla luce che i suoi occhi irradiano mentre dice: «Solo chi ti ama ti aiuta a volare. E io mi sono amata tanto».
Quanto potenti sono queste parole? Dovremmo tatuarle con un pennarello indelebile sullo specchio del nostro bagno, per iniziare ogni giorno così. Semplicemente amandoci.
#28agosto2021
#GiornaleDiBrescia
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