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A COSA SERVONO GLI AUGURI DI BUON ANNO?
«Ho il telefono intasato di messaggi preconfezionati che invocano salute, amore e serenità per il nuovo anno. Che fare? Se non reagisco passo per scortese, se rispondo mi sento un idiota» afferma perentorio Roberto mentre alimenta il camino con un ciocco di legna.
«Cosa ti irrita?» chiedo.
Roberto si siede esclamando: «Basta con la falsità! Se qualcuno ti sta a cuore, chiamalo o vai a trovarlo! E se non puoi fare né l’una né l’altra cosa, prega o dedicagli un pensiero affettuoso, sarà più vero di un “beep” sul telefonino che annuncia un originalissimo “Buon anno”. E poi c’è dell’altro: gli auguri sono fragili perché, in realtà, non puoi sapere cosa succederà».
«Male non fanno, evocano comunque positività» affermo.
«Sì, ma a cosa servono? L’intero pianeta va a rotoli».
«Aspetta! Dipende da cosa guardi. Non scordarti che sei figlio dell’Immensità, cantava Battisti, e che tu Sei Vita».
«Grazie tante, ma a cosa serve essere vivi se fa tutto schifo?»
«Fa schifo se ristagni nelle paludi illusorie della mente, ma se ti svegli la musica cambia. Perché, invece di lamentarci, non dedichiamo quest’anno alla scoperta del mistero dell’esistenza? Parafrasando Kierkegaard, “esistere significa poter scegliere”».
«Ma se non scegliamo un bel niente! Nemmeno quanto pagare l’acqua o a chi lasciar bere il caffè al bar!»
«Non lasciarti ingannare; su quel piano succedono cose bizzarre, ma nelle nostre profondità restiamo liberi. Ricordi quando nel film Matrix, Morpheus dice: È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra nel mondo, non sai bene di cosa si tratti, ma la avverti?»
«Cosa c’entra Matrix adesso?»
«C’entra perché le tue parole sono intrise del disagio di quando ti senti scivolare in un baratro. E se quella che tu chiami ‘vita schifosa’, fosse un sogno dal quale potersi svegliare?
Chiudi gli occhi e immagina Morpheus sussurrarti: “Ti interessa sapere cos’è questa ‘cosa’ che percepisci ovunque attorno a te quando ti affacci alla finestra o accendi il televisore? Questa ‘cosa’ è il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.
Come tutti gli altri sei nato in catene, in una prigione che non ha né celle né odore, una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado di descriverla agli altri. Ognuno deve scoprirla con i propri occhi”».
Roberto fissa il fuoco mentre io ripenso al film. Che sia veramente una trappola, la nostra mente, quando le crediamo al punto da permetterle di erigere sbarre che ci separano da noi stessi e dagli altri?
Ci rendiamo conto di che privilegio sia poter scegliere di continuo fra la mente con le sue scimmie impazzite (il sogno), e il nostro essere immersi nella verità dell’Amore che contiene ogni cosa?
Se “quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi (Eraclito)”, il mio augurio per il 2022 è che scegliamo di sfilarci il pigiama per indossare abiti più consoni alla nostra Natura.
E allora ben vengano i ’beep’ dei messaggi, compresi quelli di ‘Buon anno’ che, per gli indomiti ricercatori della Verità, diventano sveglie quotidiane che potrebbero un giorno portarci, come Stanlio, a dire: “Stavo sognando che ero sveglio, poi mi hai svegliato e ho visto che dormivo».
#8gennaio2022
#GiornaleDiBrescia
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