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QUANDO L'INVISIBILE SI RENDE VISIBILE
La storia di Carolina, ambientata ad Abano Terme, va raccontata perché l’invisibile che si fa visibile è un dono per tutti.
Premessa numero 1: Carolina è una professionista molto quotata che dedica una generosa porzione del proprio tempo, ad aiutare gratuitamente le famiglie afflitte da disagi psicologici.
Premessa numero 2: Durante il soggiorno terapeutico ad Abano, Carolina ogni mattina ringraziava anticipatamente la vita, per gli incontri e gli accadimenti che le avrebbero mostrato il suo essere una cosa sola con l’universo.
Premessa numero 3: come si suol dire in ambito contrattuale, ‘le premesse sono parte integrante del presente’ racconto.
È domenica. Carolina deve lasciare le Terme per tornare a casa dove la aspetta l’incontro con un bambino al quale lei sta per risolvere un grave problema.
Sale in macchina, sa di essere in riserva sparata dal giorno dell’arrivo ma, nell’avviare il motore, nota un altro problema: l’indicatore di carburante si è rotto e, invece che segnalarle la pochissima benzina rimasta, mostra il pieno.
La donna parte con l’ansia di restare a piedi e per parecchi chilometri non trova modo di rifornirsi. Finalmente in autostrada si ferma al primo distributore e racconta subito all’operatore dell’indicatore della benzina guasto.
L’uomo inserisce la pistola di erogazione che, arrivata a 13 euro, si blocca. Carolina sostiene che non può essere, ma lui taglia corto dicendo: «Aveva già il pieno, signora. Gliel’avranno fatto da lassù».
La nostra mente razionale, prima di immaginare angeli benzinai con tute alate, corre alla ricerca di spiegazioni ipotizzando che la donna si fosse dimenticata di avere già fatto rifornimento, o che potrebbe aver provveduto da sonnambula ma, ditemi, quando mai la logica ha spiegato l’amore?
La ragione e il senso pratico sono strumenti indispensabili per riflettere e argomentare, ma non possono raccontarci il perché delle emozioni e del sentire profondo che va oltre i nostri sensi.
Che esista un legame misterioso tra il credere e il ricevere? Potrebbe essere che più ringraziamo e quindi più ci fidiamo di Dio (o se preferiamo della Vita), più siamo in grado di accogliere le Sue benedizioni?
Forse per questo esistono gli angeli, presenze che ci aiutano ad aprirci a una visione che va oltre quella della forma?
Giovanna D’Arco, interrogata al processo, disse: “Gli angeli vengono spesso tra gli uomini senza che nessuno li veda; io stessa li ho visti molte volte in mezzo alla gente”.
Il nostro raziocinio, inadatto a contenere l’immensità, vacilla e non per timore di essere arso vivo, ma perché mentre toccare la materia appartiene al rassicurante conosciuto, l’improvviso gonfiarsi di amore o di dolore del nostro cuore, ci spaventa talvolta al punto da farci congelare il nostro sentire.
La domanda è: preferiamo vivere chiusi nella paura che vuole tutto sotto controllo, o aprirci alla fiducia incondizionata dell’Universo e quindi all’imprevedibilità del fuori controllo?
Qualsiasi strada scegliamo, non c’è nulla da temere perché gli angeli (benzinai e non) ci saranno sempre vicini con discrezione e incondizionato amore.
A noi la libertà di accoglierli nella Bellezza del Quotidiano o di parcheggiarli nelle anse del dubbio.
Comunque andrà, loro non smetteranno di sorriderci.
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#26marzo2022
#GiornaleDiBrescia
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